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Immagine del redattoreIl Blog di EmiDestro

Guarda, ti consiglio un libro!

Rubrica a cura di Anna Meola

COSE DI COSA NOSTRA

" 'A megghiu parola è chidda ca 'un si dici." - Antico proverbio siciliano.


Carissimi amici,

oggi vorrei parlarvi di un libro importante, uno di quei libri che va letto assolutamente.

Non a caso, l'ho scelto a ridosso della commemorazione delle vittime della strage di Capaci (23 MAGGIO 1992).

Cose di cosa Nostra è un libro che ha segnato un epoca. Le parole, indelebili, con cui Giovanni Falcone ha denudato il sistema della criminalità organizzata, spiegandone i meccanismi e le varie branchie di potere, il perverso sistema di valori, la modalità utilizzata per scegliere i nuovi affiliati, le attività illecite, il riciclaggio del denaro e i rapporti con la politica.

Attraverso la giornalista Marcelle Padovani e le sue interviste che hanno compromesso l'omertà che proteggeva i boss di Cosa Nostra, leggendo il libro, il lettore compirà un viaggio attraverso il lavoro di Giovanni Falcone.


Un argomento alla quale ho sempre tenuto. Il mio secondo romanzo - Gelido Destino - ha una trama e un messaggio ben chiaro: una coalizione di civili con principi, che lotta contro l'omertà degli uomini d'onore.

Ognuno di noi nel quotidiano può abbattere piccole mafie che si insinuano. Forse, così, possiamo sperare di sconfiggerli.

Come detto poco fa, il libro è stato scritto dalla giornalista francese Marcelle Padovani, ma la voce narrante è quella di Giovanni Falcone.

Le interviste fatte a Falcone - circa 20 - diventano materiale dettagliato scritto in prima persona che si articolano in 6 capitoli:


I.VIOLENZE

II. MESSAGGI E MESSAGGERI

III. CONTIGUITA'

IV. COSA NOSTRA

V. PROFITTI E PERDITE

VI. POTERI E POTERE



Un'attenta analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per giungere agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia e infine alla sua essenza: IL POTERE.

Una testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991.

Perché leggerlo?

Ancora oggi c'è molta confusione sulla mafia e la mentalità mafiosa; una è organizzazione criminale e illegale, l'altra è una semplice mentalità, modo di essere.

Quando questo libro venne scritto da Giovanni Falcone in collaborazione con la giornalista francese, lui era già molto conosciuto. All'epoca era già un "grande" della lotta alla mafia, ricordiamo qualche passaggio importante:


- ha istruito – insieme ai colleghi del pool antimafia guidato da Antonino Caponnetto – il maxi-processo del 1986 contro Cosa nostra;


- ha dato vita al meccanismo che – permettendo la rotazione tra le varie sezioni della Cassazione – ha impedito allo stesso processo di “fermarsi” contro la sentenza assolutoria di qualche infedele servitore dello Stato;


- ha ottenuto che le dichiarazioni del pentito Tommaso Buscetta costituissero la base per l’indubitabile affermazione dell’esistenza della mafia e per la condanna all’ergastolo dei suoi più “illustri” capi.


“Il maggior risultato raggiunto dalle indagini condotte a Palermo negli ultimi dieci anni consiste proprio in questo: avere privato la mafia della sua aura di impunità e di invincibilità.” Giovanni Falcone

Leggere questo libro non solo serve per conoscere il lavoro di Falcone, ma leggiamolo e diamo seguito al suo lavoro.

Per non dimenticare, per portare avanti nel nostro piccolo, principio e lealtà.

A tal proposito vorrei ricordarvi un evento molto importante legato alla ricorrenza delle vittime della strage di Capaci.




La campagna, promossa da WikiMafia– Libera Enciclopedia sulle Mafie, dalla Fondazione Falcone e dall’Associazione Quarto Savona Quindici, è una delle iniziative ufficiali per celebrare l’anniversario quest’anno e sarà associata alla lettura del libro di Giovanni Falcone “Cose di Cosa Nostra“, edito da Rizzoli, al fine di contribuire alla diffusione del pensiero del giudice palermitano ucciso dalla mafia tra le giovani generazioni.


Da lunedì 18 a sabato 23 maggio 2020 torna la campagna social #EranoSemi per ricordare i poliziotti Rocco DicilloAntonio MontinaroVito Schifani e i giudici Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, uccisi da Cosa nostra il 23 maggio 1992 nella Strage di Capaci.


PER I DETTAGLI DI PARTECIPAZIONE CONSULTA IL SITO UFFICIALE DI wikiMafia:


Caponnetto (a destra) insieme a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, 1985
“La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizioe avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave; e che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle Istituzioni.” Giovanni Falcone



Leggete, informatevi e soprattutto non dimenticate!

Partecipate al bellissimo progetto di Wikimafia e ricordatevi: SOLO L'UNIONE FA LA FORZA.



Anna Meola














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