Rubrica di viaggi a cura di Maria Grazia Lombardo
L'incantevole e affascinante Borgo di FIORDO DI FURORE
Ben ritrovati cari Amici!
Questa settimana andiamo in un posto incantevole, di più!!! Stupendo: FIORDO DI FURORE nella costiera amalfitana in provincia di Salerno. Situato in una profonda spaccatura della roccia è attraversato dal torrente Schiato che scivola veloce dall’altopiano di Agerola, è baciato dal sole solo nelle prime ore del pomeriggio, favorendo un clima fresco anche in estate.
La sua conformazione geologica lo ha reso un luogo sicuro da attacchi nemici nei secoli. Dal 1997 è patrimonio dell’umanità dichiarato dall’Unesco, fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”, ha circa 800 abitanti.
Il nome FURORE, DENOMINATO IN PASSATO “TERRA FURORIS”, sembra nascere dal rumore delle onde che si infrangono furiose sugli scogli ma esiste anche una leggenda locale, in cui si narra che il diavolo in persona si recò nel borgo, gli abitanti, dimostratisi inospitali nei suoi confronti, lo cacciarono e per dispetto, andando via, nei pressi di Agerola, il maligno pensò di lasciare “un ricordo” ma per errore si pulì con la più aggressiva delle ortiche e scappando via, urlando, sbatté “furioso” i piedi segnando quel tratto di strada.
Il porto ha le sembianze di un museo a cielo aperto, si ha la sensazione di sentire ancora le voci dei mercanti che vi approdavano protagonisti dei traffici via parte della costiera amalfitana. In passato, nel borgo, vi erano opifici nei quali si lavorava la carta, scendendo a valle si trova ancora l’antico spanditoio dove veniva asciugata, altra attività importante, la molitura del grano, per quanto riguarda l’agricoltura, era considerato un posto inospitale con terreni poco produttivi. Sulla collina gli abitanti si dedicavano alla pastorizia e all’artigianato.
Le strade portano il nome delle famiglie più importanti, come “LI SUMMONTI”, “LE PORPORE”, “LI CUOMI” e “LI CANDIDI”. Nel 1400 giunse la famiglia più antica, quella dei Summonti, uomini onesti e retti, fecero una specie di Fondazione per far sposare ogni anno una “zitella” altrettanto onesta ma povera.
Quando si giunge a Furore si ha l’impressione di esserci già stati, perché molti film sono stati ambientati in questo paradiso selvaggio, fu amato da Fellini, Roberto Rossellini e Anna Magnani vissero una straordinaria storia d’amore. A questo proposito da non perdere la visita a VILLA DELLA STORTA, accoglie il museo permanente dedicato ad Anna Magnani. Si dice che durante le riprese del film “Amore”, cominciarono ad arrivare le prime lettere di Ingrid Bergman che chiedeva un incontro con il Regista, questo scatenò la gelosia della Magnani. Si racconta che in uno dei ristoranti della zona, l’attrice lanciò addosso a Rossellini, un piatto di spaghetti. Dopo la separazione dal Regista, Anna Magnani non ritornò più a Furore e regalò la sua casa al vecchio custode.
Continuando in nostro giro ammiriamo uliveti, vigneti, limoneti, maioliche che brillano sotto il sole, macchia mediterranea, tra l’azzurro del cielo inghiottito dal mare.
La spiaggia è molto piccola (circa 25 mt.) ci si arriva attraverso un percorso nella roccia che parte dal ponte sul fiordo sulla statale amalfitana. Nel mese di luglio si tiene una gara di tuffi che raggiungono la massima altezza con il salto dal ponte a 28 metri dal mare. La spiaggetta non è raggiungibile in auto, non ci sono parcheggi, sulla statale vi è solo la sosta consentita ai motorini.
Furore, detto anche IL PAESE CHE NON C’E’. Le case spuntano dai costoni di roccia come macchie di colore, non esiste un vero e proprio abitato, i pochi muri sono gallerie a cielo aperto con “muri d’autore”, murales e sculture. Il suo territorio si estende fino al confine con PRAIANO e CONCA DEI MARINI, spettacolari sono i suoi vitigni a terrazze da cui si ricava alcuni tra i più pregiati vini della costiera amalfitana.
Nel borgo vi è la sede dell’ECO MUSEO DEL FIORDO DI FURORE, un progetto importante per il recupero e la valorizzazione delle strutture esistenti come mulini e sistemi idrici di epoche lontanissime, è iniziato nel 1982 e portato a termine nel 2000: esso mira a valorizzare l’identità unica di Fiordo di Furore, è strutturato in diverse sezioni come a esempio l’Erbario e l’Aula Celeste.
Sulle alture del paese si può ammirare la CHIESA DI SAN GIACOMO che conserva intatte le sue antiche caratteristiche, è la più antica del borgo, è stata consacrata a San Giacomo perché sorgeva sulla località “SANCTI JACOBI DE CASANOVA”. La CHIESA DI SAN MICHELE ha un ingresso asimmetrico realizzato in seguito all’allargamento della navata sinistra. Da visitare anche la CHIESA DI SANT’ELIA, una sola navata con varie stratificazioni, ancora oggetto di studi, da cui parte uno degli itinerari più apprezzati dagli escursionisti: “LA PASSEGGIATA DELL’AMORE” che porta al BELVEDERE DI PRAIANO, dove si gode una romantica vista sulla costiera amalfitana. Tra i molti sentieri che attraversano il borgo, c’è il “SENTIERO DI ABUTABELA”, una passeggiata di 50 minuti che parte dalla zona PINO e arriva a SAN LAZZARO, portando il viaggiatore sulle tracce del GENERALE AVITABILE, MILITARE ITALIANO DEL Regno delle Due Sicilie.
Il “SENTIERO DEI NIDI DI CORVO”, più lungo, parte da Centena per arrivare a Bomerano di Agerola, si percorre la strada dei briganti tra pergole e noccioleti, dal costone si possono scorgere i ruderi dell’Eremo. Per i temerari c’è il “SENTIERO DEI PIPISTRELLI IMPAZZITI”, durata 30 minuti, dal Fiordo si arriva a PUNTA TAVOLA passando per una fitta vegetazione che porta alla vecchia cartiera, abitata da pipistrelli, avvolta da un’aria sinistra e misteriosa. Più soft il “SENTIERO DELL’AGAVE IN FIORE” che in un’ora e mezza porta da PUNTA SANT’ELIA DI PRAIA TRA LE RUPI e incontra per un breve tratto la “PASSEGGIATA DELL’AMORE”.
Tra i prodotti tipici lo SFUSATO, tipico limone dalla buccia di colore giallo pallido e un’elevata qualità di succo (27- 28%) molto ricco di aromi naturali rispetto al limone comune, con scarsa presenza di semi. La MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA e tanto, tanto pesce per tutte le ricette, una specialità: TOTANI E PATATE ALLA PRAIANESE. Vini tipici: AGLIANICO, BIANCOLELLA, FALANGHINA, FENILE, PIEDIROSSO, GINESTRA e PEPELLA.
Cari amici, termina qui il nostro viaggio ci ritroviamo la prossima settimana per scoprire altri meravigliosi borghi!
Maria Grazia Lombardo
Lascia un tuo commento, la tua opinione - dopo la lettura - è preziosa!
#viaggiare #travel #italy #viaggio #italia #viaggi #instatravel #travelblogger #travelgram #vacanze #travelphotography #travelling #photography #instagood #traveling #holiday #mare #photooftheday #picoftheday #love #tourism #trip #wanderlust #turismo #summer #umbria #igersitalia #volgoitalia #instagram #borghiantichi
Comments