Rubrica di viaggi - Speciale Borghi più belli di Italia a cura di Maria Grazia Lombardo
PITIGLIANO: Borgo di origine etrusca nel cuore della Maremma
Ben ritrovati, cari amici!
Questa settimana andiamo in un borgo molto particolare: PITIGLIANO, nella Maremma, in provincia di Grosseto. Borgo di origine etrusca che ospita una comunità ebraica e offre percorsi ricchi di storia. Il legame di Pitigliano con la cultura ebraica arriva da lontano: la prima comunità a trovare rifugio nel paese, scavato nel tufo, risale alla fine del quattrocento e realizzò la SINAGOGA nel 1598. Purtroppo la sua originaria struttura fu distrutta in parte durante la seconda guerra mondiale, in seguito fu ristrutturata e oggi è visitabile (escluso il sabato e le festività ebraiche). Alle pareti, arricchite da stucchi e decori, sono presenti numerose epigrafi commemorative in caratteri ebraici.
La Tevà, (parola) occupa il centro del luogo di culto, sullo sfondo si può notare l’arca santa in legno: l’Aròn, nella parte superiore, dietro la balaustra intarsiata, si nascondono le panche del matroneo, posto riservato alle donne. La popolazione ebraica si è da sempre integrata in questo paese, tanto che viene chiamato “LA PICCOLA GERUSALEMME”. I segni di questa lunga convivenza si possono ritrovare nel GHETTO EBRAICO: un suggestivo percorso nel centro storico del borgo che attraverso le case scavate nel tufo, testimonia la vita della comunità ebraica: si va dal FORNO DELLE AZZIME, dove venivano preparati dolciumi e pane azzimo, al BAGNO MILKVE, situato sotto la Sinagoga, dove in un’apposita vasca ricavata nel tufo, le giovani praticavano il rito del bagno, atto purificatorio della cultura ebraica.
Poi si passa alla cantina dove veniva conservato il VINO KASHER e la macelleria KASCHER, anch’essa interamente scavata nel tufo, in cui veniva macellata la carne secondo la loro tradizione. Per conservare meglio questo antico patrimonio è stato creato il MUSEO DELLA CULTURA EBRAICA che raccoglie, al suo interno, testimonianze e oggetti, è il punto di ingresso per le visite alla Sinagoga e a tutto il complesso monumentale. Nonostante oggi gli ebrei a Pitigliano siano rimasti pochissimi, rimane un legame forte con il paese: dal restauro e conservazione dei monumenti ebraici, alla scelta di produrre il Vino Kasher nella Cantina Cooperativa di Pitigliano, alla fondazione dell’Associazione “La Piccola Gerusalemme” che ha come fine la promozione di iniziative per la valorizzazione della storia del Borgo. Con i suoi vicoli acciottolati e i suoi scorci caratteristici, Pitigliano è il borgo ideale per chi cerca pace e tranquillità. Il colpo d’occhio per chi arriva in auto è favoloso: sorge a strapiombo su uno sperone di tufo, spiccando come una gemma tra le vallate circostanti, colpisce nel paesaggio l’imponenza dell’ACQUEDOTTO MEDICEO, costruito tra il 1636 e il 1639, con le sue quindici arcate, costituisce un vero capolavoro di ingegneria idraulica.
Questo paesino della Maremma si può visitare in mezza giornata.
PALAZZO DEI CONTI ORSINI: è il monumento più importante del centro storico. La fondazione originaria dell’edificio risale all’anno mille. Dapprima utilizzato come convento, furono gli Aldobrandeschi a trasformarlo nella loro dimora. Tuttavia nel 1293, con il matrimonio tra Romano Orsini e Anastasia Aldobrandeschi, fu la potente famiglia degli Orsini a subentrare nel possesso della contea. L’aspetto attuale del palazzo di deve ad Antonio da Sangallo il Giovane prima e da Baldassare Peruzzi dopo. La fortezza ospita al suo interno il MUSEO D’ARTE SACRA, IL MUSEO ARCHEOLOGICO e la BIBLIOTECA. Tra i gioielli del Museo spicca la MADONNA CON BAMBINO di Jacopo Della Quercia.
CHIESA DI SANTA MARIA E SAN ROCCO: si trova nel cuore del centro storico. Risale al XII – XIII sec., è la chiesa più antica di Pitigliano. La facciata è in stile tardo rinascimento, l’interno presenta affreschi con gli stemmi delle più importanti famiglie del borgo. Notevole anche la cattedrale dei SANTI PIETRO E PAOLO, sormontata da un’imponente TORRE CAMPANARIA. Di origine medievale, il duomo ha subito rifacimenti: l’interno è in stile barocco e presenta una navata unica con cappelle laterali.
In PIAZZA DELLA REPUBBLICA, la più grande del paese, sorge la curiosa FONTANA DELLE SETTE CANNELLE, fu realizzata nel 1545 per volere del conte Gianfranco Orsini.
Per chi ama la natura, da non perdere l’occasione di una passeggiata nelle CAVE ETRUSCHE, antichi e affascinanti percorsi scavati nella roccia tufacea fino a venticinque metri sotto il livello del terreno. Attraversarle è come addentrarsi in una dimensione fiabesca, alla scoperta di suggestioni remote nel tempo. La zona tra Pitigliano, Sovara e Sorano, fa parte del PARCO ARCHEOLOGICO CITTA’ DEL TUFO. In età romana, il complesso faceva parte di un sistema vario collegato alla Via Clodia, tra Roma e Saturnia. Proprio in quest’ultimo centro è possibile fare tappa per rilassarsi nelle famosissime Terme.
TEATRO SALVINI: venne costruito nel 1823 dalla Società filodrammatica dei Ravvivati, utilizzando locali che un tempo furono usati come granaio dalla Famiglia Orsini. La struttura venne ristrutturata nel 1870.
GHETTO EBRAICO: si sviluppò a partire dalla fine del XVI sec., quando una consistente comunità ebraica (circa 500 persone) raggiunse Pitigliano perché costretta a lasciare le proprie abitazioni, dopo la loro espulsione dallo Stato della Chiesa, avvenuto tra il 1569 e il 1593. Giunta nel borgo, la comunità ebraica trovò l’accoglienza dei pitiglianesi e ben presto ebbe la possibilità di costruire i suoi edifici sacri a partire dalla bellissima Sinagoga.
VIE CAVE: sono le antiche vie scavate dagli etruschi nella roccia tufacea e rappresentano l’attrattiva più affascinante di tutto il territorio dell’area del tufo. Esse sono patrimonio archeologico della popolazione ebraica di quest’area della Toscana. Sono larghe tra i 2 e i 4 mt. e alte fino a 30 mt., raggiungono la lunghezza massima di 1 km. Venivano utilizzate dagli etruschi per varie funzioni: come vie di comunicazione, collegamento tra un insediamento e l’altro o tra un insediamento e la necropoli, come via di fuga in caso di attacco nemico. La visita inizia dalla VIA CAVA POGGIO CANI (raggiungibile dal centro storico dopo aver oltrepassato Porta Sovana, all’estremità occidentale dell’abitato). Dalla Cava di Poggio Cani partono tre diramazioni che conducono ad altre tre vie cave un po' più distanti: VIA CAVA DI FRATENUTI, VIA CAVA DELL’ANNUNZIATA e VIA CAVA DI SAN GIUSEPPE.
IL TEMPIETTO: piccola grotta non lontana dal centro storico, probabilmente di origine naturale, sicuramente riadattata in seguito dall’opera umana. All’interno si trovano tre aree con soffitto a volta che raggiunge i due metri circa, nonostante non si conosca il suo scopo originale, gli abitanti del posto vi si riferiscono come al “Tempietto”, termine generale che può stare a significare le sue origini come tomba etrusca, tempio romano o semplicemente reliquario.
Il calendario di Pitigliano presenta diverse feste, eventi e sagre tradizionali. La notte del 19 marzo si tiene la TORCIATA DI SAN GIUSEPPE, un evento di origine antichissima per festeggiare l’arrivo della primavera. Ricordiamo anche l’INFIORATA nella domenica del Corpus Domini.
Il borgo è rinomato anche per il suo ottimo vino e ogni anno si tiene il SETTEMBRE DI VINO, festa in cui trionfano le cantine nel tufo con degustazioni, stand e spettacoli musicali. Pitigliano è famoso per il vino bianco che da tempi antichissimi è stato prodotto nei vigneti sulle colline attorno alla rupe tufacea, per essere conservato al fresco nelle grotte scavate nel tufo stesso, vere cantine naturali.
Il borgo è noto anche per la varietà di dolci, biscotti e prodotti da forno, proposti talora dalle panetterie locali, ma in diversi casi non commercializzati e realizzati solo nelle case private.
FORSETTO CON LA BOLLA: dolce di colore bianco dal profumo aromatico, caratterizzato dal sapore di arancio e chiodi di garofano, che si presenta come un rombo adagiato su una piccola frittella che rappresenta la bolla ottenuta in fase di cottura.
TORTELLO DOLCE: un dolcetto di pasta sfoglia ripieno di ricotta, zucchero e aromi vari, è la versione locale dei cantucci toscani.
CIALDINO DEI TUFI: sottilissima sfoglia aromatizzata all’anice.
FOCACCIA BASTARDA: una specie di panettone lievitato a forma di fungo, nel cui impasto sono presenti uova, zucchero, acqua, ricotta, vin santo, arancia e vaniglia.
FOCACCIA SALATA DI PASQUA: una pagnotta con ricotta e cannella.
MIGLIACCIA: una sottile crespella che viene cosparsa di zucchero o ricotta, avvolta su sé stessa.
SFRATTI: biscotti a forma di bastone ricurvo che serviva, un tempo, per sfrattare le famiglie dalle loro case. Questi biscotti sono fatti con noci, miele, noce moscata, buccia di arancio. Il posto dove assaggiarli è il Panificio del Ghetto, vicino alla Sinagoga.
Tra i vini oltre al bianco ricordiamo il rosso MORELLINO DI SCANSANO e i SOVANA DOC.
Ci salutiamo cari amici, alla prossima settimana.
Maria Grazia Lombardo
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Maria Grazia Lombardo
Per il lavoro non poteva concedersi molti viaggi, ma raggiunta la pensione insieme a suo marito Vittorio, scoprono quanto sia bello viaggiare. Insieme sono diventati viaggiatori incalliti alla ricerca di Borghi italiani.
"Adoriamo viaggiare in libertà, alla ricerca dei Borghi più belli di Italia, e non solo, siamo alla ricerca di storie, origini e leggende legate ai posti che visitiamo. "
Questa passione, Maria Grazia ce la trasmette scrivendo per il Blog "Love you Toscana" con la rubrica: "Amici di viaggio - speciale Borghi più belli di Italia" di cui ne è l'Autrice.
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Bellissima Toscana!