Rubrica di viaggi - Speciale Borghi più belli di Italia a cura di Maria Grazia Lombardo
PALMANOVA, il paese a forma di stella!
Carissimi amici, ben ritrovati!
Questa settimana andremo in un borgo un po' diverso, interessante per gli amanti delle forze dell’ordine e di tutto ciò che concerne strategie di guerra. PALMANOVA, il paese a forma di stella!
Piccolo comune in provincia di Udine con circa cinquemila abitanti è scrigno di bellezze architettoniche di inestimabile valore. Costruito come fortezza dai veneziani nel 1593, è stato teatro di battaglie di ogni genere, per miracolo non è stato raso al suolo durante la seconda guerra mondiale, perché ha coperto la ritirata dell’esercito tedesco.
Sorge in una pianura, le sue mura ricoperte di erba lo fanno assomigliare a una collinetta alberata più che a un paese. Guardandolo dall’alto si coglie alla perfezione il disegno ordinato del centro abitato, la grande piazza esagonale e i bastioni difensivi.
Fino a pochi anni fa, Palmanova era completamente abbandonata, le mura sepolte sotto la vegetazione: grazie all’opera di centinaia di volontari, arrivati da tutta Italia, è stato possibile ripulire e da allora il paese ha iniziato a rifiorire, il loro lavoro ha regalato un parco splendido alla città a forma poligonale di stella con nove punte.
Il nome inizialmente era PALMA, spunto dall’albero, simbolo della vittoria. Dal 1960 la città storica è monumento nazionale, nel 2017 è Patrimonio dell’Umanità Unesco. E’ una delle più importanti scuole europee di architettura militare (italiana-francese, fin dai tempi di Napoleone).
Questa architettura affascinante la si può ammirare con una visita sui BASTIONI, diventati da due anni parco cittadino grazie al lavoro di duemila volontari che hanno regalato al paese un grande polmone verde.
Ideale per passeggiate a piedi o in bicicletta. Un evento è “PASQUETTA SUI BASTIONI”: una giornata ricca di iniziative per famiglie e bambini all’insegna dell’ecoturismo, tra cui costruzioni di aquiloni, giri in bicicletta, nordic walking, passeggiate a cavallo e in carrozza, visite guidate, queste ultime a partire da maggio, vengono organizzate ogni weekend.
Le Porte di accesso al museo a cielo aperto sono tre su un perimetro esterno di circa 4 metri, sono una tappa obbligata perché consentono l’ingresso nel borgo, sono state ribattezzate con i nomi delle città che un tempo riuscivano a collegare: PORTA UDINE, PORTA CIVIDALE e PORTA AQUILEIA.
PIAZZA GRANDE, di forma esagonale, è la più importante di Palmanova, si raggiunge attraversando le Porte, è il simbolo del borgo, al centro si innalza un basamento in pietra dove è situato lo STENDARDO DI MARIO, così chiamato dai palmarini, su cui campeggia il detto “Non fare al tuo prossimo cosa che tu non vorresti fatta a te”. Sagge parole di pace che non ci si aspetta in una città fortezza militare. Su detta piazza si affacciano tutti gli edifici più importanti.
IL DUOMO, Chiesa del Santissimo Redentore e dei Santi Marco e Giustina, edificato tra il 1615 e i 1636, facciata stile barocco, rappresenta uno dei principali esempi di architettura veneziana, è il più importante del Friuli di Venezia Giulia: all’interno si ammira tra le altre cose, la pala dell’Annunciazione di Pompeo Randi.
ACQUEDOTTO VENEZIANO, è un esempio delle capacità lavorative di quel tempo, recentemente restaurato, splende davanti a Porta Udine. Questa bella struttura in pietra bianca d’Istria, anticamente portava l’acqua all’interno della fortezza.
MUSEI, due sono molto importanti, il primo è civico e storico, vi si può approfondire il sistema di fortificazione cittadino e il piano di urbanizzazione di Palmanova, consente di vedere come si è evoluto il paese nel tempo osservando i cambiamenti che l’hanno caratterizzato nel corso degli anni. Il secondo è storico militare, è ospitato all’interno del dongione (torre fortificata) della Porta Cividale. In esso è possibile vedere le testimonianze militari sviluppate dal 1593 fino alla seconda guerra mondiale. Ideale per gli amanti delle forze dell’ordine e dei conflitti storici: vi sono uniformi, cimeli, armi, cucina da campo per ufficiali e i giganteschi telefoni da campo. Si può fare una passeggiata alla scoperta del sistema di fortificazione tra la cortina, le artiglierie, i cannoni di lunga gittata, la loggia dei baluardi e i bastioni, il fossato e la lunetta, un vero tuffo nel passato.
Osservando le case, in realtà, ci si accorge che erano caserme, si notano gli innumerevoli accorgimenti difensivi che l’hanno reso una vera macchina da guerra per secoli. Il campanile della chiesa è così basso e poco proporzionato perché non doveva vedersi da lontano, il paese non doveva essere facilmente individuabile.
Il sottosuolo di Palmanova è traforato da gallerie scavate a scopo difensivo, queste non sono state interamente riaperte, erano cadute in disuso e abbandonate nel corso dei secoli, da poco, alcuni tratti sono stati messi in sicurezza e resi visitabili. All’interno le infiltrazioni d’acqua hanno creato concrezioni di un bianco lucido brillante, sembra di stare in una grotta, non in un cunicolo difensivo. Durante la visita viene fornita un’audioguida in cui vengono spiegate le parti interessanti della storia. Quando la fortezza era sotto assedio, i soldati scavavano fino a raggiungere gli accampamenti nemici e arrivati sotto li facevano saltare in aria. Queste gallerie venivano scavate a ritmi vertiginosi, in un giorno una squadra poteva scavare fino a mt. 1.75 di galleria. Il giorno dopo i muratori consolidavano e mettevano in sicurezza il tunnel.
Un percorso attrezzato sotterraneo, tra le affascinanti gallerie che attraversano il paese, è un modo diverso di visitare il borgo, un nuovo punto di forte attrazione turistica che completa la già ricca offerta cittadina. Queste gallerie di epoca veneziana, furono realizzate dal Provveditore Generale Girolamo Corner, nel 1675, si snodano per diverse centinaia di metri, il percorso di visita è attrezzato e illuminato e completamente pianeggiante, visibile nei fine settimana.
Specialità del posto: speck d’oca affumicato, cjalcions (ravioli tipici in Friuli, detti della cucina povera, cioè quello che all’epoca offriva la credenza) alle erbe con ricotta affumicata e cannella (un connubio tra dolce e salato) Formaggio montasio alla piastra con polenta e la gubana, dolce tipico delle Valli del Natisone, con frutta secca e cannella da bagnare con grappa alle prugne (slivovitz).
Prima di andare via bisogna assolutamente fare una visita alla CAFFETTERIA TORINESE, locale storico del FVG, premiata come miglior bar d’Italia, in cui la varietà delle piccole squisitezze esposte è oggetto di ammirazione e non solo….
Cari amici, termina qui il nostro viaggio.
Ci ritroviamo la prossima settimana per scoprire altri meravigliosi borghi!
Maria Grazia Lombardo
Maria Grazia Lombardo Per il lavoro non poteva concedersi molti viaggi, ma raggiunta la pensione insieme a suo marito Vittorio, scoprono quanto sia bello viaggiare. Insieme sono diventati viaggiatori incalliti alla ricerca di Borghi italiani. "Adoriamo viaggiare in libertà, alla ricerca dei Borghi più belli di Italia, e non solo, siamo alla ricerca di storie, origini e leggende legate ai posti che visitiamo. "
Questa passione, Maria Grazia ce la trasmette scrivendo per il Blog "Love you Toscana" con la rubrica: "Amici di viaggio - speciale Borghi più belli di Italia" di cui ne è l'Autrice. Lascia un tuo commento, la tua opinione - dopo la lettura - è preziosa! #viaggiare#travel#italy#viaggio#italia#viaggi#instatravel#travelblogger#travelgram#vacanze#travelphotography#travelling#photography#instagood#traveling#holiday#mare#photooftheday#picoftheday#love#tourism#trip#wanderlust#turismo#summer#umbria#igersitalia#volgoitalia#instagram#borghiantichi
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