Rubrica di viaggi - Speciale Borghi più belli di Italia a cura di Maria Grazia Lombardo
Viaggio nel borgo più colorato di Italia: Dozza!
Cari amici,
ripartiamo! Oggi andiamo a DOZZA, è uno dei borghi più colorati d’Italia, si trova in provincia di Bologna, ed è una vera galleria d’arte a cielo aperto in Emilia Romagna. Purtroppo, poco conosciuto, è in realtà un paese che ha tanto da offrire. Sulle facciate delle case ci sono delle opere d’arte, i muri del borgo sono tele dove si trovano murales e disegni. Vale la pena passeggiare per le strette stradine in pietra, ogni angolo riserva una sorpresa. E’ ubicato su una collina nella valle del fiume Sellustra, il suo nome deriva dal latino “ducia” (doccia) l’etimologia è quella di “condotto” o canale che conduce acqua. Nei documenti medievali compaiono sia il termine ducia che dutia, potrebbe essere riferito anche a un antico acquedotto capace di accumulare acqua dal monte Dei Re in una cisterna per far fronte ai periodi di siccità. Lo stemma cittadino presenta in primo piano un grifone rampante, animale araldico, che disseta con l’acqua che fuoriesce da una conduttura, il territorio dozzese. Fu abitato da popolazioni galliche alle quali succedettero i romani. Intorno al mille i bolognesi lo fortificarono con le mura e nel 1086 vi edificarono la ROCCA all’ingresso del paese. Divenne castrum dopo il 1100 e conteso per il controllo della Via Emilia. Con la Signoria di Caterina Sforza fu riedificata la Rocca, divenne feudo dei Malvezzi – Campeggi che ne accompagnarono le vicende fino all’unità d’Italia, mantennero il possesso della rocca fino al 1960.
L’ingresso e la visita al borgo iniziano attraverso l’unica via d’accesso dove si trova una prima porta che rappresenta la prima linea di difesa. Subito dopo ecco la seconda porta che dà accesso al paese, è probabile che un tempo, tra le due, ci fosse un ponte levatoio sopra un profondo fossato, superata la seconda porta si presenta una piccola piazza. Dozza si sviluppa come un fuso lungo e stretto ed è percorso da due soli vicoli, il principale che taglia il borgo e porta alla piazza maggiore e al Comune, il secondario che corre parallelo sul quale si affacciano solo due case.
Il primo murale che si nota è “arcobaleno” di Alfonso Frasnedi, dipinto sull’arco con cui si accede in via XX Settembre. Altra opera da non perdere è “L’angelo di Dozza” di Giuliana Bonazza. Proseguendo su via De Amicis si ammirano creazioni che si inseriscono in modo molto omogeneo tra le finestre delle case e le verdi persiane. Altra realizzazione di grande rilievo è “Two Women Chatting” di Kamil Tarqosz, inno all’integrazione e alla pace dei popoli. In piazza Carducci o piazzetta Montmartre sono presenti un pozzo, un’elegantissima scalinata e soprattutto il murale di un francobollo di Dozza. In piazza Zotti si trova un simbolo di Dozza, “il Rivellino”, un’antica fortificazione del 1300 fatta realizzare dai bolognesi per proteggere la rocca. Nel settecento si è reso necessario ricavare una porta a cui è stato accostato un grande orologio. Accanto al Rivellino si trova il Palazzo Comunale, del quale rimane solo una loggia del XVI sec. All’interno si trova l’archivio storico del comune con antichissimi documenti e pergamene.
ROCCA SFORZESCA: vi si accede attraverso un piccolo ponte (levatoio) che scavalca un fossato. Complesso monumentale che conserva perfettamente le facciate esterne e gli ambienti interni oggi trasformati in casa museo, come le stanze nobiliari, con preziosi arredi d’epoca, arazzi e dipinti settecenteschi, le cantine con gli attrezzi per la vinificazione e le cucine che custodiscono ancora utensili originali del 1500. Sono visitabili le prigioni (con strumenti di tortura del tempo) la sala delle armi e il particolare pozzo a rasoio. Nell’interno al secondo piano, si trova una interessante pinacoteca con opere della donazione “Norma Mascellani” oltre ad alcuni esempi di murales provenienti dalle varie edizioni della manifestazione “Muro Dipinto”. Nei sotterranei della fortezza si può accedere all’Enoteca Regionale che fa parte di un’Associazione operante nel campo della salvaguardia del patrimonio culturale e gastronomico del territorio dal 1970. All’interno è presente una Mostra permanente per gli amanti del vino: vengono proposti anche workshop ed educational tour, interessanti e formativi. Ci sono circa 800 etichette di vini locali che si possono degustare e acquistare.
CHIESA PARROCCHIALE S. MARIA ASSUNTAIN PISCINA: edificata nel XII sec. sui resti di una precedente chiesa romanica. Si ammira un portale civico completamente dipinto con tanto di orologio attraverso il quale si accede alla piazza principale del borgo dove si trova il Comune. Un lato della piazza offre una balconata che permette una bella visione della verde pianura bolognese, breve tratto costeggiato da portici in cui sono presenti attività commerciali, bar e ristoranti.
PASSEGGIATA DI S. ANASTASIA: è un percorso panoramico in via S. Anastasia che costeggia il borgo, una rilassante atmosfera campestre dove rigenerarsi. Lungo il percorso ci sono diverse attrazioni da visitare come il Centro Studi Tolkieniani, il Museo d’Arte sacra e diverse chiese molto caratteristiche.
BIENNALE DEL MURO DIPINTO: manifestazione storica di pittura sui muri esterni delle case, nata negli anni sessanta sulla falsa riga delle numerose rassegne di pittura estemporanea e sulla tradizione italiana del muro dipinto. A differenza delle altre rassegne, però, ben presto il “Muro Dipinto” lasciò la formula dell’estemporanea indiscriminata e fu una delle prime rassegne italiane ad abolire premi e graduatorie per puntare al primato dell’artista. La storia del “Muro Dipinto” è quindi storia di artisti e opere, dal 1960 a oggi sono stati circa 200 gli artisti che hanno partecipato alla biennale sperimentando la loro arte sui muri esterni delle case del paese: il muro dipinto rientra nella storia recente di Dozza e testimonia la vocazione artistica di questo piccolo borgo medievale, in particolare il suo impegno nel promuovere le espressioni dell’arte contemporanea e la creatività giovanile. La principale caratteristica è che gli artisti dipingono a stretto contatto con il pubblico e in relazione con il contesto urbano. Dal 2007 il Muro Dipinto ha due poli distinti di espressione e di attenzione, il borgo antico di Dozza e il paese contemporaneo di Toscanella, con caratteristiche diverse ma legati dal comune denominatore della pittura sul muro, antichissima tecnica italiana che ora trova ovunque nel mondo interpreti di tutto rispetto. Se nel borgo antico viene dato spazio agli interventi pittorici sui muri, a Toscanella si dà spazio agli stili del Writing e della Wall Painting con la presenza di affermati Writer e Street Artist. Le opere degli artisti sono visibili nella Galleria a cielo aperto che si snoda lungo le vie del paese e nella Rocca Sforzesca, dove sono raccolte le opere “strappate” dai muri per esigenze conservative e gli oltre duecento bozzetti legati alle opere murali, parte integrante del Centro Studi e documentazione del Muro Dipinto.
Nei prodotti tipici troviamo Funghi e conserve: il fungo bolognese viene raccolto in un vasto territorio che comprende anche alcuni comuni parmensi e di Massa Carrara. Ortaggi e conserve, liquori ed infusi tra cui il Nocino tipico liquore bolognese a base di noci e lo Zabaione. Miele nelle varie qualità. Prodotti gastronomici tipici emiliani tra cui il famoso gnocco fritto.
Termina qui la nostra visita, arrivederci Amici alla prossima settimana.
Maria Grazia Lombardo
Maria Grazia Lombardo
Per il lavoro non poteva concedersi molti viaggi, ma raggiunta la pensione insieme a suo marito Vittorio, scoprono quanto sia bello viaggiare. Insieme sono diventati viaggiatori incalliti alla ricerca di Borghi italiani.
"Adoriamo viaggiare in libertà, alla ricerca dei Borghi più belli di Italia, e non solo, siamo alla ricerca di storie, origini e leggende legate ai posti che visitiamo. "
Questa passione, Maria Grazia ce la trasmette scrivendo per il Blog "Love you Toscana" con la rubrica: "Amici di viaggio - speciale Borghi più belli di Italia" di cui ne è l'Autrice.
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