Rubrica di viaggi - Speciale Borghi più belli di Italia a cura di Maria Grazia Lombardo
Alla scoperta di Vitorchiano, borgo nel Tuscia che custodisce un Moai...
Ben ritrovati cari amici e buon giovedì!
Conoscete i Moai? Avete presente quelli che sono nell’isola di Pasqua? Ebbene il borgo in cui andiamo oggi ne ha uno, si tratta di VITORCHIANO nella Tuscia, denominazione attribuita all’Etruria dopo la fine del dominio etrusco, invalso a partire dalla tarda antichità e per tutto l’alto medioevo, territorio che comprende Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale, il nostro borgo si trova in provincia di Viterbo. Come per gli altri borghi di questa zona, è arroccato su una rupe, di peperino, ovvero pietra grigia formatasi dalla cementazione di materiale vulcanico, conta circa 5000 abitanti, si trova ai piedi della catena dei monti Cimini, nella Valle del torrente Vezza, è circondato da colline su cui cresce una folta vegetazione: boschi di querce, faggi e castagni, dove vivono lepri, volpi e cinghiali.
Si pensa che l’antico Vicus Orclanus fosse abitato già nell’età del bronzo, occupato prima dagli etruschi e divenuto poi castrum romano, fu oggetto di contesa tra Roma e Viterbo nel corso degli anni. Nel 1199 subì l’occupazione delle armate viterbesi, in seguito a una dichiarazione di libertà espressa dal feudo, intervenne Roma in aiuto, liberando il paese dal controllo di Viterbo e lo fece diventare suo feudo. Dopo continui scontri per il possesso del castrum, Roma dichiarò Vitorchiano “Terra fedelissima all’Urbe”, riconoscendole esenzioni fiscali, la possibilità di usare la scritta S.P.Q.R. nel proprio stemma e il motto “Sum Vitorclanum Castrum Membrumque Romanum”, ovvero Vitorchiano Castello e parte di Roma.
STATUA DI MARZIO: posta in p.zza Umberto I, appena fuori dalle mura che segnano l’ingresso del centro cittadino, intitolata a Marzio, da’ il benvenuto ai visitatori: è stata realizzata in peperino nel 1979 dallo scultore Luigi Fondi e porta con sé una leggenda che testimonia il forte legame di Vitorchiano a Roma. Si narra che i vitorchiesi, informati di un attacco da parte degli etruschi alla città di Roma, aiutarono i fedeli alleati, mandando un pastore di nome Marzio nella città eterna, per avvisare il Senato in merito all’imminente arrivo dei nemici. Durante il cammino il giovane si conficcò una spina in un piede, ma questo non gli impedì di arrivare a destinazione e avvisare le massime cariche. Purtroppo a causa della ferita e della stanchezza, il pastore morì, ma il suo gesto permise ai romani di respingere i nemici. In onore di questo episodio, fu costruita una statua di bronzo, detta Spinario, che oggi si può ammirare all’interno del Palazzo dei Conservatori in Campidoglio. Si dice che questo avvenimento suggellò il patto di fedeltà che unisce Vitorchiano a Roma.
PORTA ROMANA e CINTA MURARIA: si trova vicino alla statua di Marzio, è chiamata così perché rivolta verso sud, ovvero verso Roma, è scavata all’interno di una torre quadrilatera, facente parte dell’antica cinta muraria del paese, si estende per circa 250 mt. nel versante meridionale del borgo: formata da torri quadrilatere in peperino, delimitate a est e ovest da torrioni circolari. Le mura, composte da merlature ghibelline (a “coda di rondine”) con barbacani e feritoie, sono state più volte restaurate nei secoli. Attraverso la porta Romana, il cui arco è sovrastato da uno stemma con la scritta S.P.Q.R., si accede alla p.zza della Trinità, dove è situata l’omonima chiesa costruita nel 1476.
CENTRO STORICO: Via Arringa è l’asse principale del paese, che da Porta Romana conduce a p.zza Roma, una strada corta e veloce da percorrere, su cui si affacciano case dalla facciata color pastello. Il suo nome deriva dagli “arenghi”, ossia discussioni pubbliche tra i cittadini, per evidenziare i problemi del luogo, che si tenevano nella vicina p.zza Centrale. Da qui lungo il tragitto si ammirano vicoletti silenziosi a destra e a sinistra, caratteristici per i panni stesi e i vasi di fiori. Quasi alla fine di questa via, si può svoltare a sinistra in via Ariosto: in questa viuzza si affacciano deliziose case di pietra che danno un’aria molto suggestiva a questa zona. Questi scorci pittoreschi, fontanelle, balconi fioriti, profferli (scale esterne, terminanti con un ballatoio sostenuto da un’arcata architettonica medievale tipica del Lazio), fanno tornare indietro nel tempo. Tra questi vicoli, precisamente al n. 43 di via Santa Maria, si trova la CASA DEL VESCOVO, costruita tra il XIII e il XIV sec., utilizzata dal Vescovo di Bagnoregio durante le visite pastorali. Sulla stessa strada vi è un bel palazzetto trecentesco con il portico, considerato uno dei più caratteristici del posto. Su via Santa Rosa si trova la CASA DELLA STREGA (XIII secolo) e la CASA DELLA SANTA PATRONA di Viterbo in cui visse nel 1250 durante l’esilio, periodo in cui fece due miracoli ridando la vista a una bambina cieca e convertendo un’eretica. In via Biagio Ugolini, l’antico ghetto di Vitorchiano. Uno dei più illustri studiosi della “Cultura Ebraica” in Italia. Al civico 28 c’è la cosiddetta “CASA DEL RABBINO”, uno dei monumenti più caratteristici del borgo.
PIAZZA ROMA: piazza principale del borgo. C’è un cartello che dice “Tuscia Terra di Cinema”: infatti i questi luoghi sono state girate molte scene di film. A Vitorchiano sono state fatte le riprese de “L’Armata Brancaleone” di Mario Monicelli, interpretato da Vittorio Gassman e il film di Bruno Corbucci “Il prode Anselmo e il suo scudiero”. In questa piazza c’è il Palazzo Comunale, la Fontana a Fuso del XIII sec. e la Torre dell’Orologio, è presente un’altra Porta d’ingresso, PORTA MADONNA DELLA NEVE, che conduce al nucleo più antico del borgo. Da qui si può scendere e attraversare la Porta Tiberiana, percorrere uno dei sentieri naturalistici che offre il paesaggio. Dopo circa un kilometro si raggiunge il SANTUARIO DI SAN MICHELE ARCANGELO, aperto durante l’omonima festa patronale.
MUNICIPIO: salendo con l’ascensore si arriva alla Sala del Consiglio, dove si tengono importanti riunioni comunali: l’interno è costituito da una serie di affreschi di scuola viterbese, soffitto in legno e caminetto in peperino. Salendo un po’ di scalini si può raggiungere la cima della Torre, da lassù, aprendo la finestrella, si possono scattare belle foto panoramiche sui tetti del borgo.
MOAI E PANORAMA: dalla statua di Marzio, scendendo e camminando per circa 500mt., lungo la via Teverina, si arriva a un grande spiazzo. Qui è collocata una scultura di Moai, uno dei rarissimi esistenti al mondo fuori dall’isola di Pasqua. La scultura è alta 6 mt. realizzata in peperino, è stata prodotta nel 1990 da undici maori della famiglia Atan, provenienti dall’Isola di Rapa Nui, venuti in Italia per promuovere il restauro delle loro opere. Inizialmente fu posta in p.zza Umberto I, poi trasferita in Sardegna per un’esposizione e infine qui a Vitorchiano dove adesso c’è un’area di sosta per i camper. Lungo la via Teverina si incontra una terrazzina panoramica da cui ammirare il versante occidentale del borgo.
CHIESA SANTA MARIA ASSUNTA IN CIELO: (XIII sec.) qui si trova una tavola del XV sec. raffigurante l’Assunta, un antico organo a canne del XVII sec., affreschi, una tela del XVII sec. raffigurante l’incredulità di San Tommaso, la Macchina processionale in legno che viene utilizzata per la processione annuale del 14 agosto.
Tra gli eventi c’è la SFILATA DEI CARRI ALLEGORICI a Carnevale, la FESTA DI SAN MICHELE ARCANGELO patrono, si svolge l’8 maggio con una suggestiva fiaccolata che parte dal centro storico e si conclude nel Santuario dedicato al Santo. EDU-FESTIVAL DEI SAPERI EDUCATIVI, a fine maggio, una serie di eventi all’interno del paese all’insegna di dibattiti, concerti musicali, spettacoli teatrali e mostre. A giugno l’INFIORATA per il Corpus Domini, a luglio si svolge la NOTTE ROSA, Kermesse di appuntamenti rivolti principalmente alla figura della donna. Nel primo weekend di agosto la SAGRA DEL CAVATELLO. La FESTA DELLA MADONNA DI FERRAGOSTO, il 14 agosto, in cui si svolge una processione nel centro storico con la statua della Madonna Assunta in Cielo.
In questo paese c’è un importante Centro della Stamperia Vaticana relativa ai santini, se ne occupano le Suore Trappiste, presenti da oltre un secolo.
PRODOTTI TIPICI: castagne, nocciole, funghi, pregiati oli di oliva, vini, formaggi sia di pecora che di mucca e infine gli insaccati.
Specialità gastronomica i CAVATELLI: spaghettoni fatti a mano con acqua e farina, conditi con sughetto di pomodoro fresco, aglio, olio, peperoncino, finocchio selvatico e una spolverata di pecorino rigorosamente romano.
Ci ritroviamo la prossima settimana per scoprire altri meravigliosi borghi!
Maria Grazia Lombardo
Maria Grazia Lombardo
Per il lavoro non poteva concedersi molti viaggi, ma raggiunta la pensione insieme a suo marito Vittorio, scoprono quanto sia bello viaggiare. Insieme sono diventati viaggiatori incalliti alla ricerca di Borghi italiani.
"Adoriamo viaggiare in libertà, alla ricerca dei Borghi più belli di Italia, e non solo, siamo alla ricerca di storie, origini e leggende legate ai posti che visitiamo. "
Questa passione, Maria Grazia ce la trasmette scrivendo per il Blog "Love you Toscana" con la rubrica: "Amici di viaggio - speciale Borghi più belli di Italia" di cui ne è l'Autrice.
Lascia un tuo commento, la tua opinione - dopo la lettura - è preziosa!
#viaggiare#travel#italy#viaggio#italia#viaggi#instatravel#travelblogger#travelgram#vacanze#travelphotography#travelling#photography#instagood#traveling#holiday#mare#photooftheday#picoftheday#love#tourism#trip#wanderlust#turismo#summer#umbria#igersitalia#volgoitalia#instagram#borghiantichi
Comments