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Amici di viaggio

Rubrica di viaggi - Speciale Borghi più belli di Italia a cura di Maria Grazia Lombardo


Alla scoperta del Borgo di Fumone: terra di leggende, perla della Cicoria


Ben ritrovati amici, siamo a fine settimana!

Cari Amici, restiamo nella regione Lazio, andiamo a FUMONE, perla della Ciociaria, piccolo borgo medievale in provincia di Frosinone. Le origini di questo borgo si intrecciano strettamente con una leggenda che fa risalire la fondazione ai tempi di Tarquinio il Superbo (vissuto nel V secolo a.C.) che dopo essere stato cacciato da Roma, trovò rifugio sul colle dove sorge l’attuale paese. Alcune ipotesi propendono per un insediamento Ernico. Il centro storico è posto su un colle dalla forma conica, a 783 mt. s.l.m., conta circa 2100 abitanti che sono detti fumonesi, fa parte della Comunità Montana dei Monti Ernici, è noto per essere stato il luogo di prigionia di Papa Celestino V, dopo la sua rinuncia al soglio pontificato. Grazie alla sua posizione strategica, fin dai tempi antichi assunse un’importante funzione di controllo del territorio, specialmente nel periodo medievale, fu fondamentale per la sicurezza di Roma, soprattutto nei periodi delle invasioni, come quelle saracene e normanne: i popoli vicini assediati, inviavano a Fumone segnali di fumo che a sua volta inviava all’Urbe.


Proprio da questa sua funzione deriva il suo nome e il detto “QUANDO FUMONE FUMA, TUTTA LA CAMPAGNA TREMA”. Nel 1186 il Castello del borgo venne assediato da Enrico VI, ma il paese riuscì a resistere all’attacco. Nel 1295 nel castello venne imprigionato Papa Celestino V per volontà del suo successore Bonifacio VIII, che ne temeva l’autorità e un possibile ritorno al soglio pontificato, dopo la sua abdicazione. Papa Celestino V morì il 19 maggio del 1296, probabilmente assassinato. Il Governo Pontificio dalla metà del ‘200 mantenne il più diretto controllo su Fumone, capendo la sua importanza strategica, nel XVI secolo, il paese raggiunse l’autonomia comunale. Alla fine del ‘600 il castello divenne proprietà dei marchesi Longhi, che tuttora ne sono i proprietari. Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali, per volontà del governo fascista, Fumone passò dalla provincia di Roma a quella di Frosinone. All’interno delle sue mura è possibile passeggiare in un luogo senza tempo. Il borgo è formato da vicoli che raccontano secoli di storia, tutti pavimentati in pietra, con antichi portali e finestre a bifora, ogni vicolo è uno scorcio da fotografare. Il monumento più importante è il CASTELLO LONGHI, che fu la principale fortezza militare dello Stato Pontificio nel basso Lazio per ben cinquecento anni, è possibile visitarlo a pagamento.


All’interno del maniero sono custoditi i giardini pensili più grandi d’Europa in riferimento a quel livello di altezza sul mare. Intorno al castello si narra una leggenda che racconta di un fantasma che vive nella roccaforte, è stato anche oggetto di un servizio della trasmissione “Mistero”: di proprietà dei marchesi Longhi, inizialmente la prole di questa famiglia si componeva esclusivamente di figlie femmine ma dopo la settima, nacque finalmente un maschio, Francesco Longhi. Questo significava che avrebbe ereditato tutto a scapito delle sorelle le quali, avide e invidiose, iniziarono a nascondere pezzi di vetro nel cibo del fratellino. La loro crudeltà diede i frutti sperati, a soli tre anni Francesco morì. Secondo una versione alternativa, il piccolo fu avvelenato con l’arsenico. La duchessa Emilia Caetani, madre del bambino, non sopportava l’idea di vederne seppellite le spoglie e scelse di far imbalsamare il corpo e conservarlo “intatto” all’interno del castello. Leggenda vuole che il maniero di Fumone fu infestato da oscure presenze, più in particolare dal fantasma di Emilia Caetani e dal piccolo Francesco. Ogni notte gli ospiti raccontano di strani rumori di passi del fantasma della madre che raggiunge la teca dove si trova imbalsamato il pargolo per stringerlo a sé.

Altre strutture importanti sono: PORTA ROMANA, accesso di rilievo al paese, un tempo fornita di un ponte levatoio e PORTA NAPOLI.


Tra i luoghi di culto: la COLLEGIATA DI SANTA MARIA ANNUNZIATA, nel centro storico, risalente al XII sec., costituita da una navata centrale terminante con l’abside, una laterale terminante con una cappella coperta con cupola e un campanile latistante, è stata ristrutturata e completamente trasformata con lavori svolti alla fine del ‘700.


CHIESA DI SS. MICHELE E GAUGERICO: di piccole dimensioni situata a ridosso del castello, costruita dal prof. Giovanni da Fumone, scrittore apostolico di Papa Giovanni XXII ad Avignone, recuperando mura preesistenti, forse di un convento o di una torre.


CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE: all’origine era un’edicola con immagini di pregevole fattura, posta sul crocevia dell’originale strada che si inerpicava da Ferentino e si biforcava in direzione di Fumone e di Alatri. Con la costruzione della chiesa le pitture dell’edicola hanno trovato riparo dagli agenti atmosferici, tanto che si presentano tuttora ben conservate. La fonte storica che ne documenta l’esistenza è un manoscritto di Venceslao Canonico Cocchi, cappellano della chiesa.


CHIESA DI SAN PIETRO E CELESTINO V: ubicata nella frazione Pozzi fu voluta e donata dal Papa Paolo VI in seguito alla visita al borgo del primo settembre 1966, è stata recentemente restaurata con l’aiuto materiale e finanziario della comunità dei credenti. Custodisce alcune opere dell’artista locale De Santis Benedetto. In questa chiesa il Pontefice Giovanni Paolo II in occasione del VII centenario della morte di Celestino V, ha concesso l’indulgenza plenaria ai pellegrini a partire dal 29 agosto del 1996.


LAGO DI CANTERNO detto anche il lago fantasma: di origine carsica è meta di belle passeggiate, circondato da boschi di querce, cerri e latifoglie, permette ai visitatori di ammirare l’airone cenerino, l’airone rosso e la gallinella d’acqua. Avvolta da un mistero la formazione del lago: in molti la fanno risalire ai primi anni dell’800, quando vennero inondate le conche fertili della zona in cui giace attualmente, originariamente occupate da campi coltivati. Un abisso diede il via al processo di riempimento della valletta, durato pochi giorni. L’inondazione mandò in rovina diversi coltivatori del luogo ma fece la fortuna di chi sfruttò al volo l’occasione per diventare pescatore. Il mistero che avvolge il lago è lo stesso che gli vale l’appellativo di “lago fantasma”, è un singolare fenomeno di instabilità, dovuto ai momenti in cui il fiume Pertuso si svuotava e si riempiva. Il lago a intervalli regolari si seccava sia parzialmente che totalmente, per poi apparire all’improvviso in tutta la sua ampiezza. Si trattava di fasi di prosciugamento che potevano durare giorni, mesi o anni, la più lunga durò dal 1894 al 1943, da ciò un altro mistero: dove andavano a finire i pesci nei periodi di prosciugamento? L’arcano venne risolto proprio nel 1943, quando si diede il via all’esplorazione del fiume Pertuso. La scoperta fu sbalorditiva: l’inghiottitoio del fiume cominciava con una grotta sotterranea dove i pesci andavano a rifugiarsi durante i periodi di prosciugamento. Nel corso degli anni, grazie a interventi artificiali, il volume del lago è stato regolarizzato ma la sua instabilità non è scomparsa del tutto. Basta osservare l’alberello solitario che si erge nelle acque, nei periodi di piena appare sommerso e in quelli di secca fuoriesce interamente, è il testimone del lago fantasma di Canterno.


Gli eventi più importanti: IL TRAPASSO DI CELESTINO V, processione religiosa che si tiene il 19 maggio. L’INFIORATA, che avviene durante il giorno del Corpus Domini e il PELLEGRINAGGIO a piedi verso il Santuario della SS. Trinità di Vallepietra (Roma).

Piatto tipico del posto “Sagne pelose”, fettuccine senza uova, di superficie ruvida fatte solo con acqua e farina e un pizzico di sale, cambiano forma secondo il loro utilizzo, se fatte con i fagioli ne hanno una, se fatte come pasta asciutta ne assumono un’altra.

OLIO: quella dell’olio è una delle produzioni più rinomate della Ciociaria e gli uliveti di Fumone, cresciuti su terreni di origine calcarea, producono olive di eccellente qualità.


PANATA: In occasione delle celebrazioni patronali dedicate a San Sebastiano la popolazione fumonese rivive un antico e importante rito: la distribuzione e consumazione presso i grottoni comunali della panata, una minestra a base di acciughe, servita con un tozzo di pane e accompagnata da un bicchiere di vino rosso.

MINESTRA DI PANE: si prepara sovrapponendo sottili fette di pane rinsecchito in un grosso tegame nel quale viene versata la minestra vegetale preparata con verdure tipiche di stagione.


POLENTA CON SPUNTATURE DI MAIALE: è un piatto unico classico della cucina fumonese nel periodo invernale. Di origine contadina, veniva servita al ritorno dai campi, sulla spianatoia con le spuntature che facevano bella mostra nel mezzo.


Ci ritroviamo la prossima settimana per scoprire altri meravigliosi borghi!

Maria Grazia Lombardo



 



Maria Grazia Lombardo


Per il lavoro non poteva concedersi molti viaggi, ma raggiunta la pensione insieme a suo marito Vittorio, scoprono quanto sia bello viaggiare. Insieme sono diventati viaggiatori incalliti alla ricerca di Borghi italiani.


"Adoriamo viaggiare in libertà, alla ricerca dei Borghi più belli di Italia, e non solo, siamo alla ricerca di storie, origini e leggende legate ai posti che visitiamo. "


Questa passione, Maria Grazia ce la trasmette scrivendo per il Blog "Love you Toscana" con la rubrica: "Amici di viaggio - speciale Borghi più belli di Italia" di cui ne è l'Autrice.


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