Rubrica musicale a cura di Anna Meola
Musica, passione, scrittura e creatività
Quando questi ingredienti si incontrano e danno vita a una fiaba musicale.
Intervista al musicista scrittore: Giuseppe Riccio.
Come Associazione abbiamo preso parte a un lavoro molto importante, sensibile e bello. Uno dei nostri soci, Giuseppe Riccio, ha dato vita al progetto: UN SORRISO PER I BAMBINI.
Il momento delicato che stiamo attraversando, in cui siamo stati richiamati a restare a casa, soprattutto i bambini hanno pagato un prezzo molto alto: privati dagli affetti dei loro amici, dalla scuola, dai giochi all'aperto senza comprendere bene nè il motivo nè la reale situazione.
Giuseppe Riccio ha deciso di fare a loro un dono: dall'idea di piantare un semino per creare balconi colorati, nasce il racconto che narra Poggibonsi e la sua Fortezza, “Le invenzioni di Bartolone e il sorriso ritrovato".
La Fiaba è edita dalla nostra Casa Editrice Nonara' Edizioni digitali ed è disponibile su tutte le piattaforme, per essere scaricata GRATUITAMENTE.
La Fiaba è stata pensata in versione e-book oppure comodamente nel classico formato Pdf. Entrambe sono anche scaricabili dal nostro sito web, a questo indirizzo: https://www.emisferodestro.org/autori-e-libri
Ma vogliamo conoscere meglio Giuseppe Riccio e le sue bellissime fiabe?
1. Ciao Giuseppe e benvenuto. Perché hai cominciato a scrivere? C’è un ricordo in particolare che ti riconduce a questa scelta?
Ciao a tutti e grazie per l’invito. Ho iniziato a scrivere per caso e non avrei mai immaginato di arrivare a raccontare qualcosa per i bambini.
Il mio incontro con la scrittura è avvenuto in realtà per caso: tutto è nato nella scuola dell’Infanzia di Via Risorgimento del Comune di Poggibonsi, luogo dove ho lavorato per molti anni. Un giorno, durante un laboratorio per bambini, in cui gli stessi disegnavano e coloravano le parti del corpo umano e li attaccavano alle pareti della classe, ho osservato questi lavori con curiosità. Mi hanno ricordato il mio strumento musicale preferito, il Clarinetto, composto anch'esso da diversi pezzi: il bocchino, il barilotto, il corpo superiore, il corpo inferiore e la campana.
Presi un foglio e una penna, iniziai a scrivere un testo avente protagonista questo strumento, che lentamente prese forma.
Leggendolo più volte mi era sembrato carino, ma non avevo il coraggio di farlo vedere alle colleghe per timore che mi prendessero in giro.
Dopo qualche giorno, trovai il coraggio e lo condivisi e tutti lo trovarono molto interessante e mi dissero: “perché non lo pubblichi?”.
Ero stupito del risultato e pensando al testo, iniziai ad immaginare le musiche che dovevano descrivere i vari momenti della fiaba.
Ecco fatto, dopo diverse prove le melodie andarono al posto giusto ed “il Clarinetto Giramondo” prese forma. Testo, narrazione, musica e illustrazioni si susseguirono, dopo qualche mese arrivò la pubblicazione.
2. Raccontaci il tuo rapporto con la scrittura e con la musica, è cambiato nel tempo? Cosa significa per te scrivere oggi rispetto a ieri che hai iniziato? Cosa è rimasto e cosa c’è di nuovo?
Devo essere sincero: la scrittura non mi ha mai appassionato più di tanto, anzi ricordo i momenti in cui la mia mamma mi chiedeva di scrivere per lei le lettere da spedire al mio papà, che lavorava all’estero: era per me un sacrifico stare lì seduto a scrivere, invece di suonare la mia tromba.
Solo con il tempo e la consapevolezza si comprende l’importanza delle cose, e scrivere è come scattare una bella fotografia e lasciarla nell'archivio del tempo.
Devo dunque dire che dal punto di vista della scrittura molto è cambiato, e in determinate circostanze sento il bisogno di prendere appunti per fermare idee e momenti particolari, per sviluppare dei progetti.
Il rapporto con la musica è sempre stato di passione, interesse, esplorazione e attrazione, e questo invece non è mai mutato!
Il vero cambiamento è stato quello di scoprire e valorizzare altri strumenti musicali, come il flauto dolce, presente in quasi tutte le mie fiabe musicali e soprattutto scoprirmi capace di scrivere delle melodie adatte ai miei racconti.
3. Tu scrivi in prevalenza per i bambini, cosa provi quando i loro occhi sorridono diverti alla lettura delle tue fiabe?
Scrivere per i bambini è stata una fantastica scoperta ed è uno spazio in cui il bambino che è dentro di me può liberamente far volare l’immaginazione e la fantasia.
Lo sguardo, il sorriso dei bambini verso chi racconta e lo strumento che accompagna la fiaba, mi dà la gioia di stare insieme a loro per esplorare luoghi immaginari. Il loro sguardo e il sorriso sono il regalo più bello che si possa ricevere… poi devo essere sincero, per me è veramente divertente!
4. Perché hai deciso di scrivere proprio per i più piccoli?
Come dicevo all’inizio, non ho deciso di scrivere per i più piccoli, ma è avvenuto per caso e questa scoperta mi dà la possibilità di entrare nel mondo fantastico dei bambini e far volare la fantasia.
5. Raccontaci dei tuoi progetti ed esperienze con i piccolini e delle tue fiabe.
Il progetto dei miei racconti è quello di favorire la fantasia e la creatività nei bambini, diffondere valori fondamentali per una buona convivenza tra le persone, gli animali e l’ambiente che ci circonda e far conoscere il linguaggio musicale attraverso i suoni degli strumenti per comunicare eventi e messaggi. Nei racconti parlo spesso della Toscana ed ancor più frequentemente di Poggibonsi, luogo in cui vivo: spero che raccontare questi luoghi riesca a far affezionare i bambini al proprio territorio e, perché no, vederli camminare per la città ed i boschi alla ricerca dei luoghi descritti nelle fiabe.
6. C’è molta fantasia nelle tue fiabe, ma all’interno riesci a inserire anche qualche realtà?
In effetti nelle mie fiabe c’è tanta fantasia, spesso però traggo spunto dalla realtà, dalle esperienze personali e dal mio vissuto. In questo modo, confido di riuscire a trasmettere dei valori positivi, in cui i bambini possano rispecchiarsi.
7. Come nasce una fiaba?
Una fiaba può nascere in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, come anche una composizione.
Basta un’idea che frulla in testa e scocca la scintilla per iniziare un racconto. Una volta ho composto una melodia mentre seguivo una processione…
8. Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?
Uno dei miei libri preferiti è Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, un testo capace di toccanti messaggi indirizzati ad adulti e bambini. “Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano”.
9. Può uno scrittore distinguere, tra le sue Opere, quella preferita? Tu ce la fai?
Mi imbarazza essere chiamato “scrittore”, non mi sento all’altezza: diciamo che scarabocchio! Ad ogni modo, tra le opere che ho scritto e pubblicato, tutte per me hanno la stessa importanza.
Ovviamente la prima è quella che mi ha dato l’accesso al mondo fantastico della creatività, quindi sono particolarmente affezionato a questa fiaba “Il Clarinetto Giramondo”.
10. Come riesci a comporre la musica per la fiaba? Nasce prima una oppure l’altra?
Quando scrivo una fiaba, scrivo di getto il testo. Attendo qualche giorno per provare a rileggerla più volte, a questo punto provo ad immaginare le melodie: nasce quindi prima il testo e poi la musica.
Grazie di cuore all'Associazione Culturale Emisfero Destro, a NONARA’ Edizioni Digitali e alla scrittrice Anna Meola per l’intervista, è stato un piacere rispondere alle vostre domande.
Grazie - Giuseppe Riccio.
Siamo noi che ringraziamo te Giuseppe, per questo bellissimo lavoro!
Anna Meola
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