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Scrivere è vivere...

Aggiornamento: 9 apr 2020

Rubrica di scrittura a cura di Anna Meola

8 curiosità della lingua italiana da conoscere


La nostra lingua italiana è uno strumento fondamentale per dare forma ai pensieri.

L'italiano è composto da un insieme di regole condivise e in continua evoluzione, pertanto ogni forma di scrittura - che sia un romanzo, un racconto, un articolo o un post sul web - , deve avere in primo luogo la conoscenza e il rispetto delle regole della lingua.

Vogliamo scoprire insieme 8 curiosità sulla nostra lingua che la rendono unica?

Sono otto dettagli da rispettare per evitare piccoli e grandi errori.


1) Un classico

L'errore più comune nella lingua italiana? Qual'è o Qual è?

E' corretto l'assenza dell'apostrofo, perché si tratta di un troncamento di qual, non di un'elisione. Simile: qual buon vento; buon uomo; nessun dubbio.

State attenti, perché è un errore molto diffuso che vedo ancora spesso: noto che permane in tutti, purtroppo anche in chi scrive.


2) La "D" eufonica

Le congiunzioni "e" "o" e la preposizione "a", prendono l'aggiunta della "d" per migliorare la fusione con la parola successiva che inizia con una vocale. Pertanto, mettere la "d" eufonica, è corretto? Ci sono molte discordanze in merito, ma seguiamo la regola generale, così non sbaglieremo ancora. La "d" eufonica si usa con la stessa vocale.

Esempi: ed ecco; ad altri. Occhio alle eccezioni: --> ad esempio.


3) L'accento fa la differenza

La nostra lingua italiana è complessa e in pochi sanno la differenza tra l'accento grave

(per le vocali aperte) e acuto (per le vocali chiuse).

Un esempio pratico: per il primo --> caffè per il secondo -->perché. In troppi ignorano questi accenti, e anche negli articoli di giornali, spesso si nota un uso sbagliato.

Quando avete dei dubbi, piuttosto che sbagliare, consultate l'Accademia della Crusca.


4) Lo sai che...

I puntini di sospensione - se usati correttamente - possono dare la giusta dose di suspense all'interno della frase, oppure possono nascondere parole che non puoi o non vuoi scrivere. Ma attenzione: non dobbiamo esagerare e devono essere usati nel modo corretto:

- Sono solo tre;

- dopo i puntini c'è sempre uno spazio;

- unico carattere: tra i puntini non ci sono spazzi.

Dopo il loro utilizzo, occorre la lettera maiuscola?

Se sono usati all'interno della frase, NO. Nel caso terminassero la frase, SI.


5) Entusiasto o entusiasta?

Molti, anche qui, fanno una bella confusione e di conseguenza un errore.

Entusiasta (quello giusto) appartiene ai nomi di genere comune, parole che non hanno distinzione di genere. Riconoscono il maschile e il femminile dall'articolo, dall'aggettivo che precede il nome o da altre concordanze all'interno della frase.


6) Piccola curiosità

Molte parole della lingua italiana hanno l'accento (es. --> Perù, Gesù, ecc.), ma attenzione: ci sono parole composta da una sillaba che possono creare confusione

( --> voce del verbo dare, indicativo presente, terza persona singolare. CONTRO da preposizione).

Un altro errore da evitare - che molti fanno forse per la sua eccezione (la lingua italiana ne ha molte) - è l'utilizzo del pronome sé: VUOLE L'ACCENTO tranne in se stesso, mi raccomando!


7) Imperativo

Di difficile uso nei romanzi e racconti. Ma invece i webwrite lo conoscono molto bene.

Tra le caratteristiche di questo verbo abbiamo un troncamento con l'apostrofo di alcuni verbi in seconda persona singolare– va’ (vai), da’ (dai), sta’ (stai), di’ (dici), fa’ (fai) – che possono essere confusi con la terza persona singolare del presente indicativo.


8) Sostantivi: perché abusarne?

L'ultimo punto l'ho voluto lasciare all'abuso dei sostantivi.

Cancellare diventa cancellazione, distribuire si trasforma in distribuzione: perché trasformare l’agilità linguistica del verbo con la staticità del sostantivo?

Un testo snello ed efficace riduce (ma non elimina) l’uso degli avverbi e degli aggettivi, e preferisce una comunicazione molto più attiva.

Solo per curiosità, qualche giorno fa spulciando il web, ho trovato una lista di sostantivi che in ordine alfabetico cita i primi 333! Date un'occhiata...


Adesso tocca a te: vuoi aggiungere una curiosità della lingua italiana da tenere presente per scrivere?


Anna Meola

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1 Comment


Barbara Stavel
Barbara Stavel
May 04, 2020

Alle superiori, ai miei compagni di classe dell'Istituto d'Arte, facevo la mia saccente lezioncina sulla pronuncia corretta delle parole, spiegando la differenza fra accento grave e acuto. Penso che la maggior parte non lo ricordi nemmeno. Invece per me tutte queste accortezze sono vitali. Perché tornare a parlare a grugniti, se qualcuno ha creato una lingua in modo così attento? Adoro questo pezzo! Spero che qualcun altro, pignolo come me, ne faccia tesoro.

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